Il riso è, insieme alla pasta, uno degli alimenti più impiegati al mondo per la preparazione di deliziosi primi piatti e non solo… Basti pensare ad altre tipologie di ricette, come il budino o la torta di riso! I più grandi consumatori di riso solo le popolazioni dell’Asia ma tale alimento viene frequentemente consumato anche nelle altre parti del mondo.
Il riso risulterebbe essere un alimento sano e nutriente per le proprie proprietà nutrizionali e per la propria leggerezza. Inoltre, la grande versatilità in cucina lo rende adatto per accontentare tutti i palati, anche i più difficili o i più raffinati. Quando ci rechiamo al supermercato, sugli scaffali troviamo tantissime tipologie di riso.
Oltre alle numerose varietà di questo alimento, le differenze riguardano anche i marchi, le provenienze e le lavorazioni cui il riso è stato sottoposto. Proseguendo con la lettura, potrai scoprire alcune informazioni importanti riguardo al riso e anche come poter fare per capire se il riso che hai davanti presenta una buona qualità.
Il riso: da dove proviene?
La pianta da cui si ricava il riso come lo conosciamo è chiamata in botanica Oryza sativa e appartiene alla famiglia delle Poaceae. La coltivazione del riso è una delle più presenti a livello mondiale e si ritrova soprattutto nei paesi asiatici anche se la stessa Italia, in alcune regioni, presenta delle zone destinate a risaia.
La pianta del riso, in particolare, presenta una peculiarità che la distingue da molte altre specie vegetali: le sue radici sono adattata per poter sopravvivere in ambiente sommerso. Proprio per questo le risaie si presentano alla vista come delle grandi vasche da cui spuntano le piante. I fusti sono allungati e cavi.
Le foglie sono allungate, di colore verde acceso e dal margine tagliente. Presentano inoltre una guaina che avvolge il fusto. I fiori sono riuniti in particolari infiorescenze, simili ad una spiga. I frutti sono le cariossidi da cui si ricavano i chicchi di riso da impiegare in cucina. Nel capitolo seguente potrai scoprire le tipologie di riso.
Le varie tipologie di riso
La forma del chicco è uno dei fattori che può aiutare a classificare una tipologia di riso dall’altra. Un esempio classico che si può fare in questi casi è rappresentato dal riso basmati, inconfondibile per la forma particolarmente allungata del chicco. Il riso basmati fa parte dei cosiddetti risi lunghi.
I risi medi, invece, rappresentano un’altra tipologia di riso e sono caratterizzati da chicchi solo leggermente allungati e sono solitamente impiegati per la preparazione di risotti. Infine, troviamo i risi a chicco tondo, più adatti per la preparazioni dolci o per le minestre. Oltre al chicco, un altro fattore di classificazione è il contenuto in amilosio.
Due sono le categorie principali, in questo caso: il riso cosiddetto glutinoso presenta un elevato contenuto in amilosio e per questo motivo risulta solitamente colloso dopo la cottura; al contrario, il riso non glutinoso possiede minori concentrazioni di amilosio e i chicchi rimangano maggiormente separati a seguito della propria cottura.
Gli indicatori di qualità del riso
Quando ci troviamo di fronte allo scaffale di un supermercato o di un negozio di alimentari è possibile trovare difficoltà nello scegliere la tipologia di riso che possa fare al caso nostro. Questo può essere dovuto a più motivi: potremmo non conoscere bene le caratteristiche del riso che più fa al caso nostro.
Un altro caso potrebbe essere quello in cui, nonostante sappiamo quale varietà di riso sia la migliore per cucinare il nostro piatto per le sue proprietà organolettiche, non sappiamo scegliere in base alla qualità. Proprio per questo potrebbe essere utile conoscere i principali indici di qualità del riso: un peso uniforme dei chicchi e la loro integrità, per iniziare.
Inoltre, anche il contenuto in umidità, che dovrebbe essere inferiore a circa il 15%, potrebbe influenzare la qualità e la conservazione del prodotto. Il colore del chicco, visibile subito, può aiutare a distinguere risi di scarsa qualità da quelli con qualità più elevata, caratterizzati solitamente da colorazioni uniformi e non troppo accese.
In conclusione…
In conclusione, il riso è, insieme alla pasta, uno degli ingredienti più utilizzati per la preparazione di numerose ricette in tutto il mondo. La pianta da cui si ricavano i chicchi si chiama Oryza sativa, della famiglia delle Poaceae, e ha la particolarità di poter resistere alla sommersione. Proprio per questo, il riso è coltivato con le radici poste in acqua.
Per riuscire a riconoscere un riso di alta qualità si può far riferimento ad una serie di caratteristiche come la presenza di chicchi uniformi e integri, l’assenza di scolorimenti, il contenuto di umidità, che dovrebbe essere inferiore a circa il 15%. Consigliabile è leggere l’etichetta per conoscere anche la varietà e la provenienza.