Il caffè d’orzo è una bevanda priva di caffeina molto diffusa e ottenuta dalla tostatura e macinazione dell’orzo. Spesso considerato più salutare rispetto al caffè tradizionale, è importante sapere che alcuni componenti e sostanze contenute nel caffè d’orzo potrebbero rappresentare un rischio per la salute di determinate categorie di persone.
L’orzo, in quanto cereale, contiene glutine ed è quindi sconsigliato per le persone che soffrono di celiachia e che sono sensibili al glutine. Il consumo di questa bevanda da parte degli individui celiaci potrebbe provocare reazioni avverse e disturbi gastrointestinali, anche severi, poiché anche poche tracce di questo componente possono provocare sintomi significativi.
Non bere caffè d’orzo: ecco perché
Un’altra questione rilevante legata al consumo di caffè d’orzo è la presenza di micotossine che sono composti tossici prodotti da alcune muffe che possono contaminare i creali come l’orzo. La micotossina più frequentemente riscontrata nel caffè d’orzo è la ocratossina A che può avere conseguenze anche importanti sulla salute, soprattutto al livello di reni e sistema nervoso.
I processi di lavorazione a cui è sottoposto il caffè d’orzo eliminano in gran parte l’eventuale micotossina, ma non è possibile eliminare totalmente il rischio. L’eventuale presenza di questa componente tossica dipende dal metodo di conservazione e stoccaggio e le pratiche agricole adottate per ottenere l’orzo. Si consiglia di scegliere prodotti certificati per ridurre il rischio.
Nel caffè d’orzo c’è acrilamide?
Il processo di tostatura dell’orzo può causare la formazione di acrilamide, una sostanza chimica sviluppata dai cibi cotti o fritti ad alte temperature. Ad oggi, sappiamo gli effetti negativi dell’acrilamide sulla salute umana, inclusi i rischi cancerogeni e neurotossici. In questo caso, il problema è il consumo eccessivo di caffè d’orzo, che a lungo andare potrebbe causare problemi. Questi sono i consigli per ridurre l’assunzione di acrilamide:
- Limitare il consumo
- Variare l’alimentazione
- Evitare certi tipi di cotture
- Acquistare prodotti affidabili
Bere occasionalmente una tazza di caffè d’orzo non rappresenta un problema, ma il consiglio è di non scadere nel consumo eccessivo per l’alto contenuto di acrilamide. Inoltre, per ovviare a questo problema, si raccomanda di variare la dieta, introducendo quotidianamente alimenti e bevande diversificati in modo da ridurre considerevolmente l’esposizione a questa sostanza chimica.
In linea generale, e questo vale per tutti gli alimenti, non solo per il caffè d’orzo è preferibile optare per tipi di cottura che non facciamo ricorso a temperature alte e prolungate che sprigionano acrilamide, come la frittura. Infine, una buona abitudine come consumatori è acquistare caffè d’orzo da produttori che effettuano rigorosi controlli di qualità.