Come cucinare il riso basmati per abbassare l’indice glicemico

E’ possibile cucinare il riso in vari modi, in particolare il basmati, dalla tipica forma allungata e dalla provenienza che viene identificata in aree come l’India, risulta essere una scelta molto gradita per chi soffre di iperglicemia, e quindi ha bisogno di ridurre l’indice glicemico nei cibi. La duttilità del riso permette varie preparazioni, ed anche per quanto riguarda il basmati, è possibile ridurre questo valore.

Non tutte le tipologie di riso infatti mantengono un indice glicemico simile, incidono vari elementi come la cottura ma anche e soprattutto le caratteristiche, scegliendo quello giusto, come proprio il basmati, possiamo concederci un piatto di riso come principale o contorno, avendo cura di cucinarlo nel modo migliore possibile così da renderlo compatibile con ogni dieta.

Indice glicemico del riso

Cos’è l’indice glicemico? Rappresenta un valore di semplice consultazione che ogni persona che soffre di glicemia alta impara a conoscere, una sorta di scala da 1 a 100 dove sono indicati tutti i fattori che portano un cibo ad essere più o meno “pericoloso” ossia in grado di far aumentare rapidamente l’apporto glicemico, naturalmente un numero più alto avrà una soglia di rischio più elevata.

Il riso presenta delle caratteristiche particolari, molti sali minerali, come il magnesio ed il potassio ma contiene anche amido, condizione che è decisamente “nemica” al controllo dell’iperglicemia (anche per questo il consumo di patate, ad esempio, è sconsigliato per gli iperglicemici, essendo questi tuberi carichi di amido). La cottura quindi è fondamentale.

Come cucinarlo per ridurre la glicemia

Il basmati è un riso ideale per gli iperglicemici e diabetici, perchè ha un indice glicemico che mediamente non supera 60, valore che può ridursi cucinandolo in vari modi, ed avendo l’accortenza di servirlo in modi specifici. Essendo un elemento molto complesso ma anche nutriente, il riso può rappresentare varie opportunità di consumo.

  • La migliore cottura è sicuramente quella al vapore, che lascia intatti tutti i nutrienti principali
  • Evitare invece la bollitura che non riduce il contesto dell’amido
  • Anche la tostatura è un metodo efficace per ridurre l’apporto di amido e quindi anche l’IG

Ancora meglio se abbiamo la possibilità di lasciar freddare accuratamente il riso dopo la cottura sistemandolo alcune ore in frigorifero. Consumato freddo si riduce ancora di più il carico glicemico di questo tipo di riso.
In senso generale anche una cottura prolungata aiuta a disperdere gli amidi e ridurre l’apporto di glucidi.

Esistono poi varianti di riso basmati integrali, ossia costituiti da fibre meno raffinate e quindi maggiormente in grado di impattare in modo negativo sulla glicemia del nostro organismo, naturalmente incide molto anche il resto del condimento, il basmati è anche tra le varianti di riso maggiormente sazianti in assoluto e trova per questo grande affermazione.

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