Attenzione all’olio esausto: ecco come smaltirlo correttamente e rispettare l’ambiente

Smaltire correttamente l’olio esausto si rivela essere una delle operazioni di riciclaggio di elementi oramai non più utili alla loro funzione originale, in quanto gli oli di questo tipo che possono essere sia di provenienza sintetica sia vegetale, non sono effettivamente riciclabili naturalemente in natura, per questo devono essere sottoposti ad una specifica forma di lavorazione.

E’ estremamente importante ricordare questa funzione, in quanto senza una adeguata gestione dello smaltimento anche una piccola quantità di olio esausto può provocare danni ingenti anche nel breve oltre che nel lungo periodo, ad esempio alle falde acquifere e non solo. Il processo di smaltimento non è adibito ai comuni cittadini, per questo è bene capire “come comportarsi”.

Quando l’olio diventa esausto

Per “olio esausto” si fa riferimento a qualsiasi forma di olio che a seguito di utilizzi prolungati, perde la propria capacità lubrificante, sia che si tratti di quello utilizzato in cucina come condimento, come base per la cottura ma anche per la conservazione di diverse forme di cibo (basti pensare alla tradizionale scatoletta di olio), sia di quello che ha una provenienza industriale.

Quest’ultimo può comprendere ad esempio l’olio motori, in questo caso è semplicemente opportuno fornirlo al nostro meccanico di fiducia, che sarà obbligatoriamente tenuto a disporlo presso un’isola ecologica oppure un altro agente adibito alla funzione.
Ma quanti danni può creare l’olio esausto all’ambiente? Proviamo ad analizzarlo prima di verificare le migliori soluzioni.

Come smaltirlo correttamente

La tipica consistenza dell’olio, anche esausto se disperso nell’ambiente agisce come qualsiasi altro tipo di rifiuto: in acqua si riduce la tipica resistenza all’ossigeno, mentre disperderlo nel terreno contamina le falde acquifere, impattando sui pozzi di raccolta di acqua potabile oltre ad influenzare molto negativamente e molto a lungo anche eventuali terreni coltivati.

  • In Italia la raccolta dell’olio usato è ancora una pratica relativamente poco presente, anche se è in aumento la quantità di società anche alimentari che permette di farlo adeguatamente
  • L’olio che utilizziamo in cucina non va mai scaricato nello scarico oppure gettato nella spazzatura

Al contrario, bisogna dividerlo in un contenitore a nostra scelta, anche molto grande, ed una volta riempito, bisogna portarlo presso un’isola ecologica che si occuperà del riciclo totale della sostanza senza una dispersione in natura, ricordiamo inoltre che l’olio attraverso vari processi è riciclabile al 100 %, ad esempio può essere riconvertito in lubrificante, combustibile come il biodiesel ma anche prodotti per la casa.

Ad oggi diversi supermercati, ed intere catene, sono disposti alla presenza di grossi contenitori per l’accumulo di olio esausto, non dobbiamo fare altro che fare una ricerca per comprendere dove gettarlo senza rischi per l’ambiente. In molti casi diverse società sono disposte anche a ritirare a domicilio e gratuitamente presenze di olio usato.

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